Contributi degli studenti

Il fumo e il suo contesto – Giulia Novellino

Il caffè è l’unico luogo dove
il discorso crea la realtà,
dove nascono piani giganteschi,
sogni utopistici e congiure
anarchiche senza che si debba
lasciare la propria sedia.

Montesquieu

Sono passati più di cinquant’anni da quando nel lontano 1975 Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone promulgò con l’approvazione della camera dei deputati e il senato della repubblica la nota legge n.584 dell’11 novembre. Pubblicata poi, ufficialmente, sulla gazzetta ufficiale il 5 dicembre 1975. Questa legge tratta del divieto di fumare in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico a partire dalle carrozze fino ad arrivare agli autobus che percorrono le nostre città oggi. Appare evidente che fumare è di sicuro un illecito anche se il contesto fa la differenza.
Di sicuro è vietato fumare nelle corsie degli ospedali; nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado; nelle metropolitane; nelle sale di attesa delle stazioni ferroviarie; nei locali chiusi che siano adibiti a pubblica riunione, nelle sale chiuse di spettacolo cinematografico o teatrale, nelle sale chiuse da ballo, nelle sale-corse, nelle sale di riunione delle accademie, nei musei, nelle biblioteche e nelle sale di lettura aperte al pubblico, nelle pinacoteche e nelle gallerie d’arte pubbliche o aperte al pubblico. In breve, è severamente vietato fumare in tutti i luoghi in cui ci troviamo a contatto con la società. È sbagliato fumare anche se dobbiamo ammettere che nei luoghi aperti o nel proprio domicilio fumare è facoltativo, non tutti lo fanno e, coloro che non sono d’accordo perché dovrebbero subirne i rischi passivi e/o soltanto il cattivo odore? Entra così in gioco l’aspetto educativo e di relazione nella misura in cui prima di accendersi una sigaretta dobbiamo necessariamente avere la consapevolezza di sapere dove siamo, nel senso in quale luogo e soprattutto chi, ovvero quale persona sta vicino a noi. Cosa succede allora a chi infrange queste regole fondamentali?

“La sanzione amministrativa del pagamento” a una somma che varia da Euro 25 a Euro 250 e, dispone che tale importo sia raddoppiato “qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni”.

Il decreto ministeriale del 23 dicembre 2003, disciplina la realizzazione di locali esenti dal divieto di fumo, in particolare per quanto concerne le caratteristiche tecniche dei locali e degli impianti di ventilazione e di ricambio d’aria. Quindi, dal 23 dicembre gran parte dei luoghi pubblici, con le caratteristiche tecniche in regola, avevano anche delle sale adibite come “degli spazi per fumatori” in modo tale che, i non fumatori potevano avvalersi del loro volere di non fumare.

Dal 23 dicembre 2003 all’interno di ristoranti, bar, pizzerie e locali aperti al pubblico è possibile fumare in sale o non, sottostando, ovviamente, a specifici requisiti strutturali ed impiantistici. Ma perché anche i bar necessitano di aree fumatori? Ci sono due spiegazioni che ha dato la scienza: per i fumatori, il desiderio maggiore di caffeina dipende proprio dalla assunzione di nicotina; invece, i fumatori con la variante genetica hanno un’alterazione che va dalla nicotina alla caffeina, ciò significa che è l’effetto della nicotina ad aumentare il desidero di caffeina. Ma, sicuramente in entrambi i casi anche l’abitudine nel rituale fa la sua parte, per molti fumatori il “momento caffè accompagnato da una sigaretta” equivale ad un appuntamento giornaliero in cui il soggetto ha attribuito un valore di rilassamento. Sarà vero? Ci sono due aspetti a cui bisogna tener conto, l’effetto abitudinale e quello psicologico. Nel momento in cui si consuma una tazzina di caffè con una sigaretta ci si potrà godere un attimo di pausa dai pensieri quotidiani. Questo binomio venne anticipato addirittura nell’antico caffè illuminista, in cui le botteghe di caffè si sviluppano rapidamente in seguito alla diffusione dell’uso della bevanda, alla quale vengono attribuite grandi virtù salutari. In questi locali, sui tavoli si trovavano a disposizione dei lettori delle novelle politiche che, poi portavano a incontrarsi per riflettere, discutere e chiarire i concetti che le autorità imponevano al Paese gustando del buon caffè e, a volte fumando la pipa, che era durante quel periodo storico, uno dei mezzi più usati per fumare il tabacco.

Che cosa è cambiato da quel lontano periodo? Gli uomini sono sempre gli stessi, e le norme, per quanto possano risultare coercitive hanno l’obiettivo di civilizzare l’individuo affinché sappia convivere nella società. In tal senso risulta fondamentale l’importanza di capire quanto e in quale misura la norma sociale di buon senso, rispetto, educazione, tolleranza siano i maggiori presupposti capaci di anticipare l’aspetto giuridico del legislatore. Da questo punto di osservazione vale la pena anticipare la sanzione e capire quanto sia importante il valore educativo, di crescita e di relazione del contatto umano.

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