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Vanni Baldieri – L’approccio metodologico

Quando si svolge attività di ricerca soprattutto nell’ambito del sociale e della formazione ci si imbatte nella parola metodologia che non dobbiamo confondere con il metodo ovvero la prassi che inevitabilmente consegue l’attività stessa. Dall’antichità classica ereditiamo la parola logos, ovvero dialogo ma anche studio in questo caso del metodo. In tal senso per metodologia intendiamo in questo caso uno studio attento sul metodo che vogliamo applicare all’aula e nella fattispecie al caffè sociopedagogico. Ora è chiaro che abbiamo diverse tecniche che storicamente abbiamo diverse tecniche che sono state applicate alla formazione ma prima di ciò dobbiamo capire che orientamento vogliamo dare alla nostra attività di studio e ricerca.

La visione che al meglio si presta a definire l’orientamento metodologico del caffè sociopedagogico è sicuramente la logica costruttivista, in quanto si tratta di un processo aperto che si realizza in base a come l’aula si pone nel dibattito che precede la pubblicazione dei lavori.

Non avendo voluto definire un approccio rigido di tipo gerarchico funzionale quanto piuttosto un approccio aperto alla democratizzazione del sapere è chiaro che si lavora in un ambito di cooperative learning cercando così di condividere per quanto possibile le scelte che vengo prese di volta in volta. Quello che stupisce è che l’aula si pone in una logica paritetica, in cui non ci sono docenti e alunni ma tutti cooperano senza vincoli di status o di ruolo, cercando così di adottare uno stile più vicino al laboratorio artigianale che tradizionalmente definiva la scuola rinascimentale che prese il nome di “bottega”. Ora se consideriamo alcune tecniche di apprendimento come la Learning Organisation o il Cooperative Learning non dobbiamo tralasciare il Dabate dove possiamo inserire lo studio della Prof.ssa Barbara Barile proprio nell’applicazione al Caffè sociopedagogico. Ora se consideriamo il valore di queste tecniche formative dobbiamo chiederci che cosa cambia rispetto all’attività laboratoriale del primo rinascimento? Sicuramente l’utilizzo delle nuove tecniche di comunicazione veloce: le videoconferenze, la teledidattica, l’utilizzo dello streaming ma anche la possibilità di realizzare un’aula virtuale.

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